Rinosinusite
Respirare bene non è un lusso.
È salute
la rinosinusite cronica con poliposi nasale colpisce milioni di persone, ma oggi può essere gestita con soluzioni efficaci e innovative.
1 persona su 25 è affetta da rinosinusite
La CRSwNP è una patologia diffusa: colpisce circa il 4% degli adulti (circa 1 persona su 25) e spesso comporta un significativo impatto sulla qualità di vita.
Inoltre, la patologia ha un forte legame con l’asma e altre condizioni respiratorie: si stima che fino al 60% dei pazienti con poliposi nasale soffra anche di asma bronchiale, il che rende fondamentale un approccio terapeutico multidisciplinare.
Ti riconosci in questi sintomi?
Ostruzione Nasale
Sensazione di naso costantemente chiuso che obbliga spesso a respirare con la bocca
Rinorrea
Iposmia - Anosmia
Alterazione del gusto
dolore facciale o cefalea
Senso di pressione o dolore al volto, in particolare alla fronte e regione mascellare, e possibili mal di testa cronici
ipoacusia
Sensazione di orecchie tappate con riduzione dell’udito, dovute al coinvolgimento delle tube di Eustachio per l’infiammazione naso-sinusale che può portare ad accumulo di muco all’interno della cassa del timpano e comparsa di otiti ricorrenti
Russamento/Apnea notturna
La congestione nasale porta a russamento e in casi gravi può contribuire ad apnee ostruttive del sonno; molti pazienti si svegliano non riposati e riferiscono stanchezza diurna. Di conseguenza, anche svolgere attività fisiche leggere può risultare faticoso in chi ha poliposi nasale
Una diagnosi chiara è il primo passo verso la cura.
01
Visita ed endoscopia nasale
Indagine semplice e non invasiva
La visita medica e l’endoscopia nasalere rappresentano il primo passo.
L’otorino esegue un’esplorazione endoscopica delle fosse nasali che permette di visualizzare direttamente i polipi (che appaiono come masse lucide grigio-perlacee) e di valutarne numero, dimensioni ed estensione.
L’endoscopia consente anche di ispezionare i meati sinusali e il rinofaringe, raccogliendo elementi per distinguere la poliposi da altre possibili cause di ostruzione; è un’indagine non invasiva, non dolorosa, che non richiede anestesia e può essere effettuata su tutti i pazienti, anche pediatrici.
È un esame indispensabile per la diagnosi di rinosinusite cronica e nel follow up del paziente operato.
02
Tac o Risonanza
Per capire l’estensione della malattia
La tomografia computerizzata (TC) del massiccio facciale, senza mezzo di contrasto, è l’esame di scelta per studiare al meglio l’anatomia nasale e paranasale e quantificare l’estensione dell’infiammazione sinusale e delle masse polipoidi.
La TC evidenzia tipicamente opacamenti diffusi nei seni paranasali occupati dai polipi e valuta eventuali anomalie anatomiche concomitanti.
In casi selezionati o dubbi (per esempio, per distinguere polipi da altre neoformazioni), si può associare anche una risonanza magnetica (RM).
03
Valutazioni allergologiche e multidisciplinari
Perché spesso non è solo il naso coinvolto
Poiché spesso vi è una componente allergica associata, si effettuano prick test cutanei e altri esami allergologici (esami del sangue per IgE specifiche) per identificare eventuali allergie scatenanti.
Identificare e trattare allergie concomitanti (es. rinite allergica) è importante, in quanto queste possono sostenere l’infiammazione cronica alla base della poliposi.
Anche la citologia nasale (esame delle cellule presenti nel muco nasale) può dare indicazioni sul tipo di infiammazione (eosinofila, mastocitaria, neutrofila, ecc.).
Diverse soluzioni, un unico obiettivo:
respirare meglio
A
Terapia farmacologica
spray cortisonici, controllo di allergie e asma
È il primo approccio e comprende i corticosteroidi topici nasali (spray nasali) da usare quotidianamente per controllare l’infiammazione e ridurre le dimensioni dei polipi.
I corticosteroidi nasali aiutano a ridurre l’edema della mucosa e possono talvolta far regredire parzialmente i polipi.
In caso di sintomi severi e riacutizzazioni, si possono impiegare corticosteroidi sistemici a breve termine, che spesso portano a un miglioramento rapido ma di breve durata, evitando però terapie orali prolungate a causa degli effetti collaterali sistemici importanti (diabete, crolli vertebrali, cataratta, sindrome di Cushing).
Accanto ai cortisonici, è importante trattare le cause concomitanti: ad esempio, controllare l’asma con i farmaci appropriati, gestire le allergie con antistaminici o immunoterapie specifiche (vaccini per gli allergeni), ed evitare l’esposizione a irritanti nasali (fumo, polvere, inquinanti) che possono aggravare l’infiammazione.
In pazienti con infezioni batteriche o fungine sovrapposte, vanno aggiunti antibiotici o antifungini mirati.
È bene sottolineare che la terapia medica va spesso mantenuta anche dopo eventuale intervento chirurgico, per prevenire/rallentare le recidive a cui la poliposi nasale è incline.
B
Chirurgia mini-invasiva (FESS)
Asportazione dei polipi, ripristino ventilazione, rapido recupero.
Se la terapia medica non è sufficiente a controllare la malattia, oppure se i polipi sono molto voluminosi e causano grave ostruzione e anosmia persistente, si ricorre alla chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali (nota con l’acronimo FESS – Functional Endoscopic Sinus Surgery).
Si tratta di un intervento mini-invasivo eseguito in anestesia generale, attraverso le narici senza incisioni esterne, utilizzando endoscopi e micro-strumenti.
L’obiettivo è asportare i polipi e contemporaneamente ripristinare la ventilazione dei seni paranasali, correggendo eventuali alterazioni anatomiche che favoriscono l’ostruzione.
Oggi si utilizzano strumenti sofisticati, come ad esempio il microdebrider (un aspiratore-sezionatore motorizzato) che frammenta e aspira i polipi con minimo trauma ai tessuti sani.
L’intervento viene condotto sotto visione endoscopica ad alta definizione, garantendo un’ottima precisione e sicurezza anche in aree difficili.
Al termine, il decorso post-operatorio è generalmente ben tollerato: si impiegano tamponi nasali emostatici riassorbibili (che si dissolvono da soli in pochi giorni) al posto dei classici tamponi da rimuovere, evitando dolore e fastidi al paziente.
In assenza di complicazioni, già dopo 3-4 giorni il paziente può riprendere le normali attività quotidiane.
È importante ricordare che, sebbene la chirurgia migliori drasticamente la pervietà nasale e l’olfatto, i polipi possono recidivare nel tempo; pertanto il paziente sarà sottoposto a follow-up periodici e dovrà continuare la terapia medica di mantenimento (es. spray al cortisone) per prevenire nuove crescite.
Durante l’intervento chirurgico e nel post-operatorio si possono impiegare strumenti ed ausili innovativi per ottimizzare il risultato:
- dilatazione con palloncino (balloon): in casi selezionati, ad esempio per aprire meglio un seno frontale particolarmente ostico, il chirurgo può utilizzare un catetere a palloncino (balloon sinuplasty) che, inserito endoscopicamente, dilata gentilmente i canali di drenaggio dei seni. Ciò migliora l’aerazione del seno frontale senza rimuovere eccessivo tessuto;
- turbinotomia con Coblator (laser al plasma): per trattare l’ipertrofia dei turbinati inferiori spesso presente nei pazienti polipoidi, si può associare una riduzione dei turbinati mediante radiofrequenza al plasma (tecnica Coblator). Que-sta tecnologia, introdotta da alcuni anni in ambito ORL, permette di “sgonfiare” i turbinati in modo mirato e a bassa temperatura, migliorando lo spazio respiratorio nasale con minima invasività. Il Coblator viene utilizzato con manipoli dedicati anche per aspirare e coagulare in corso di polipectomie endoscopiche, contribuendo a un intervento più efficace e meno sanguinante;
- stent corticosteroide a rilascio controllato: una novità degli ultimi anni è l’utilizzo, dopo la chirurgia, di dispositivi impiantabili riassorbibili che rilasciano lentamente corticosteroidi nella sede operata. Un esempio è l’impianto Propel, uno stent sottile in materiale bio-riassorbibile posizionato nei seni operati. Questa terapia locale post-chirurgica aiuta a mantenere i seni paranasali dilatati, riduce l’infiammazione residua e previene la ricrescita dei polipi nel periodo critico di guarigione mucosale;
Neuronavigatore
Nei casi più complessi, ad esempio in presenza di importante deviazione associata ad altre patologie sinusali, il chirurgo può utilizzare un neuronavigatore intraoperatorio.
Il neuronavigatore è un sistema di guida chirurgica assistita da immagini (TAC/RM) che funziona come un “GPS” anatomico, aiutando a orientarsi all’interno delle strutture nasali con estrema precisione.
L’uso della navigazione chirurgica consente di aumentare la sicurezza dell’intervento (riducendo il rischio di lesioni alle strutture delicate circostanti) e di ottenere il miglior risultato funzionale ed estetico possibile.
C
Terapie biologiche innovative
Farmaci mirati per casi gravi o recidivanti, con risultati duraturi.
Per i pazienti con poliposi nasale severa o recidivante che non risponde adeguatamente a chirurgia e corticosteroidi, oggi sono disponibili farmaci biologici mirati (anticorpi monoclonali).
Si tratta di terapie innovative che bloccano specifici mediatori dell’infiammazione di tipo 2 e riducono drasticamente la formazione dei polipi.
Gli studi hanno dimostrato che i biologici possono ridurre in modo significativo volume ed estensione dei polipi e migliorare sintomi chiave come l’ostruzione nasale, l’anosmia e persino l’udito (alleviando la congestione tubarica).
Le linee guida internazionali (ad es. EPOS) riconoscono ormai i biologici come opzione terapeutica per le forme di poliposi non controllate dalle terapie convenzionali.
La decisione di iniziare una terapia biologica viene presa da uno specialista (o da un team multidisciplinare ORL-allergologia-pneumologia) definendo criteri rigorosi di eleggibilità: tipicamente si tratta di pazienti con poliposi grave bilaterale, multiple recidive nonostante chirurgia e steroidi, spesso associata ad asma grave o trisomia di Samter (asma + polipi + intolleranza all’aspirina).
In questi casi, i farmaci biologici stanno mostrando risultati molto positivi, aprendo una nuova era nella cura della poliposi nasale severa.
Gli specialisti
Dr. Alberto dragonetti
Dr.ssa Giulia Gramellini
Dr. Niccolò
Mevio
Dr. Giorgio Ormellese














