miomectomia milano
18 Marzo 2025

La miomectomia: indicazioni, tecniche chirurgiche e convalescenza post-operatoria

La miomectomia è un intervento chirurgico finalizzato alla rimozione dei fibromi uterini, formazioni benigne che possono svilupparsi all’interno della parete dell’utero.

Questo intervento è indicato per le donne che desiderano preservare l’utero e mantenere la possibilità di una futura gravidanza, oltre che per coloro che manifestano sintomi significativi dovuti alla presenza dei fibromi.

La miomectomia

La miomectomia è una procedura chirurgica mirata alla rimozione selettiva dei fibromi senza compromettere la struttura dell’utero.

Questo intervento può essere eseguito con diverse tecniche, a seconda della localizzazione, del numero e delle dimensioni dei fibromi.

I fibromi uterini sono tumori benigni che possono causare sintomi come:

  • sanguinamento abbondante e ricorrente;
  • dolore pelvico;
  • pressione sugli organi vicini;
  • difficoltà nel concepimento.

La scelta della miomectomia rispetto all’isterectomia consente di preservare la fertilità e ridurre l’impatto ormonale dell’intervento.

Le indicazioni alla miomectomia

L’intervento di miomectomia viene consigliato quando i fibromi provocano sintomi invalidanti o quando interferiscono con il concepimento.

Le principali indicazioni includono:

  • sanguinamenti mestruali abbondanti e prolungati che compromettono la qualità della vita;
  • dolore pelvico persistente associato alla presenza dei fibromi;
  • aumento del volume uterino che determina compressione su vescica o intestino;
  • infertilità o aborti ricorrenti legati alla distorsione della cavità uterina.

La miomectomia è particolarmente indicata per le donne che desiderano una gravidanza futura e che necessitano della conservazione dell’utero.

Tuttavia, la scelta dell’intervento dipende dalla valutazione dello specialista e dalla condizione clinica della paziente.

L’intervento chirurgico di miomectomia

miomectomia

L’intervento di miomectomia può essere eseguito con diverse tecniche chirurgiche, in base alle caratteristiche dei fibromi e alle condizioni della paziente.

Tra le metodologie più utilizzate, troviamo la miomectomia laparotomica, indicata per fibromi di grandi dimensioni o multipli e che prevede un’incisione addominale per consentire l’accesso diretto all’utero.

La miomectomia laparoscopica, invece, viene eseguita mediante piccole incisioni nella parete addominale attraverso cui vengono inseriti strumenti chirurgici e una telecamera per rimuovere i fibromi con un approccio mininvasivo.

Un’altra opzione è la miomectomia isteroscopica, riservata ai fibromi sottomucosi che protrudono nella cavità uterina. Questo intervento viene eseguito attraverso il canale vaginale, senza necessità di incisioni addominali.

La miomectomia resettoscopica, inoltre, è una variante della tecnica isteroscopica che prevede l’impiego di un resettoscopio, uno strumento dotato di una telecamera e un’ansa elettrica che permette di rimuovere i fibromi sottomucosi con precisione, riducendo al minimo il sanguinamento e favorendo un rapido recupero.

L’approccio robotico, infine, rappresenta un’evoluzione della laparoscopia, consentendo una maggiore precisione nella rimozione dei fibromi grazie all’utilizzo di bracci robotici controllati dal chirurgo.

La convalescenza della miomectomia

miomectomia laparotomica tempi di recupero

Il decorso post-operatorio della miomectomia varia in base alla tecnica utilizzata.

Dopo una miomectomia laparotomica, il periodo di degenza ospedaliera può essere di 3-5 giorni, con un recupero completo che richiede circa 6-8 settimane.

Per la miomectomia laparoscopica o robotica, la degenza è generalmente inferiore alle 48 ore, e il ritorno alle normali attività avviene entro 2-4 settimane.

La miomectomia isteroscopica, essendo meno invasiva, permette un recupero ancora più rapido, con dimissione in giornata e ripresa completa in 7-10 giorni.

Immediato post-operatorio

Nei primi giorni, la paziente deve evitare sforzi eccessivi e attività fisiche intense per consentire una corretta cicatrizzazione.

È consigliato mantenere un’alimentazione ricca di fibre per prevenire la stipsi e idratarsi adeguatamente.

I controlli ginecologici post-operatori sono essenziali per monitorare la ripresa dell’utero e valutare l’eventuale necessità di ulteriori trattamenti.

La ripresa dell’attività sessuale e il tentativo di concepimento devono essere valutati con il medico in base alla tecnica chirurgica utilizzata e alla risposta individuale della paziente.

Può presentarsi del leggero gonfiore alla pancia, nonché ecchimosi nella zona di intervento, che tende a risolversi dopo alcuni giorni.

Possibili complicanze

Come ogni intervento chirurgico, la miomectomia può presentare alcune complicanze, sebbene il rischio sia ridotto con le tecniche mininvasive.

Le principali problematiche che possono verificarsi includono:

  • infezioni della ferita chirurgica o della cavità uterina;
  • sanguinamenti eccessivi che possono richiedere una trasfusione;
  • formazione di aderenze intrauterine che potrebbero influenzare la fertilità;
  • rischio di recidiva con la comparsa di nuovi fibromi nel tempo.

In alcuni casi, specialmente nei fibromi di grandi dimensioni, può essere necessario un secondo intervento o un trattamento complementare, come la terapia ormonale preoperatoria per ridurre il volume dei fibromi prima della chirurgia.