a cura del Prof. Eugenio Mira – Otorinolaringoiatra – Columbus Clinic Center
Che cos’è
La vertigine è una falsa sensazione di movimento (in genere di rotazione) della persona nei confronti dell’ambiente o viceversa. Si tratta di un sintomo quasi esclusivo di un disordine del sistema vestibolare, periferico o centrale. 95% i casi in cui le vertigini hanno origine periferica.
L’apparato vestibolare è un organo di senso specifico, le cui parti (sacculo, utricolo, canali semicircolari) si trovano nell’orecchio interno. Sovraintende alla sensibilità spaziale, alla percezione della posizione del capo e del corpo, alla regolazione del tono di alcuni muscoli, degli occhi, del collo, del tronco, degli arti, contribuendo al controllo dell’equilibrio e ad una visione distinta durante i movimenti della testa.
Vertigini periferiche: dai sintomi alle cause:
FATTORI SCATENANTI
C’è fattore scatenante (particolari movimenti della testa)
Vertigine improvvisa senza fattori scatenanti
Vertigine improvvisa senza fattori scatenanti
Vertigine senza fattori scatenanti
FREQUENZA
Si ripete ogni volta che faccio il movimento scatenante
Gli episodi sono ricorrenti
Episodio unico e isolato
Gli episodi sono ricorrenti
DURATA
È intensa e di breve durata, di solito una decina di secondi
Ogni episodio dura da mezz’ora a 6-7 ore
La crisi dura alcuni giorni (3-4) nel corso dei quali i sintomi diminuiscono in modo progressivo
Ogni episodio ha una durata di ore
NISTAGMO, ovvero movimenti involontari degli occhi
Con specifiche manovre il medico può provocare il nistagmo che varia a seconda del canale interessato
È presente nistagmo spontaneo di tipo orizzontale-rotatorio, inibito dalla fissazione
E’ presente nistagmo spontaneo orizzontale-rotatorio, inibito dalla fissazione
Il nistagmo è assente o può presentarsi in varia forma
SEGNI E SINTOMI ASSOCIATI
Non presenti
Nausea e vomito e sintomi uditivi (ronzii, sensazione di ovattamento, diminuzione dell’udito)
Nausea e vomito
Fastidio al rumore e alla luce e spesso è accompagnata o si alterna a cefalea
PROBABILE CAUSA
VERTIGINE PAROSSISTICA POSIZIONALE BENIGNA
MALATTIA DI MENIERE
NEURITE VESTIBOLARE
VERIGINE EMICRANICA
Le caratteristiche
Vertigine parossistica posizionale benigna (cupololitiasi o canalolitiasi)
E’ la conseguenza del distacco di piccoli cristalli (otoliti) che di norma si trovano fissati in una parte del labirinto vestibolare e che servono a inviare informazioni al cervello sulla posizione della testa nello spazio. Una volta distaccati per i più diversi motivi (da un trauma a un’infezione), questi sassolini, si depositano dove non dovrebbero (nei canali semicircolari) dando i classici disturbi.
Malattia di Ménière
Si pensa sia dovuta a transitori aumenti della pressione dell’endolinfa (il fluido dell’orecchio interno), causati da fattori molteplici e in gran parte ancora ignoti.
Neurite vestibolare
Questa condizione, chiamata in modo improprio anche labirintite, è una riacutizzazione del virus dell’Herpes che tutti abbiamo contratto e che normalmente rimane silente nei nostri nervi, per poi riattivarsi all’improvviso, spesso dopo un periodo di stress.
Vertigine emicranica
Può essere associata all’emicrania o essere un equivalente emicranico. È più frequente nel sesso femminile e spesso ha carattere familiare.
La diagnosi
Si basa innanzitutto sulla valutazione dei segni e dei sintomi riferiti dal paziente e sull’esame vestibolare. Quest’ultimo comprende una serie di test tra cui l’ osservazione degli occhi del paziente mediante occhiali particolari (occhiali di Frenzel), o in alternativa mediante un sistema più sofisticato di video-oculoscopia all’infrarosso. In questo modo vengono valutati i movimenti oculari sia involontari (come il nistagmo) sia volontari (come i movimenti di inseguimento lento e quelli rapidi).
In caso di sospetta vertigine parossistica posizionale benigna vanno eseguiti i cosiddetti test posizionali, ovvero delle semplici manovre con il paziente sdraiato sul lettino che consentono di capire dove sono caduti i “sassolini”.
In alcuni casi possono rendersi utili esami via via più approfonditi (dai test audiometrici a TAC e Risonanza Magnetica).
Le cure
La terapia dipende da che cosa ha causato la vertigine.
Nel caso di vertigine parossistica posizionale benigna il trattamento si basa sull’esecuzione di manovre di riposizionamento (per esempio manovre di Epley e Semont). In pratica si tratta di muovere e ruotare la testa del paziente in modo tale che i sassolini finiti nel posto sbagliato si spostino dove non danno fastidio per poi dissolversi con il tempo.