isteroscopia operativa milano
20 Marzo 2025

L’isteroscopia operativa: indicazioni, procedura, applicazioni e recupero

L’isteroscopia operativa è una tecnica mininvasiva utilizzata in ginecologia per il trattamento di diverse patologie intrauterine.

Questo intervento viene eseguito senza necessità di incisioni esterne e permette una risoluzione immediata di diverse condizioni ginecologiche.

L’isteroscopia operativa

isteroscopia operativa

L’isteroscopia operativa ha rivoluzionato il trattamento delle patologie uterine, riducendo la necessità di interventi più invasivi e limitando le complicanze post-operatorie.

Viene eseguita in ambulatorio o in day hospital, consentendo alla paziente di riprendere rapidamente le attività quotidiane.

Grazie all’uso dell’isteroscopio, uno strumento dotato di telecamera e micro-strumenti chirurgici, il medico può intervenire con precisione sulla cavità uterina, migliorando il benessere della paziente e riducendo i tempi di recupero.

Isteroscopia diagnostica e operativa

L’isteroscopia è generalmente utilizzata a fini diagnostici, motivo per cui si fa questo tipo di distinzione.

L’isteroscopia diagnostica viene, infatti, utilizzata per esaminare la cavità uterina, identificando eventuali anomalie come:

  • polipi (isteroscopia operativa per polipo endometriale);
  • fibromi;
  • sinechie;
  • malformazioni congenite.

Viene spesso eseguita in ambulatorio senza necessità di anestesia o con una lieve sedazione.

Se durante l’isteroscopia diagnostica vengono individuate alterazioni che richiedono un intervento, si può procedere direttamente con l’isteroscopia operativa, che consente di trattare tali condizioni nella stessa seduta o in un secondo momento con strumenti chirurgici avanzati.

L’isteroscopia operativa, quindi, rappresenta la naturale evoluzione della fase diagnostica, offrendo un approccio terapeutico immediato e minimamente invasivo.

Quando è indicata l’isteroscopia operativa?

L’isteroscopia operativa viene eseguita per trattare numerose condizioni ginecologiche che possono causare sintomi come sanguinamenti anomali, infertilità, dolore pelvico o alterazioni della morfologia uterina.

Le principali indicazioni comprendono:

  • la rimozione di polipi endometriali, che possono causare sanguinamenti irregolari e ridurre la fertilità;
  • l’asportazione di miomi sottomucosi, che possono compromettere l’impianto dell’embrione o causare mestruazioni abbondanti.

Inoltre, questa procedura è indicata per il trattamento delle sinechie uterine (aderenze che possono ostacolare il ciclo mestruale o ridurre le probabilità di concepimento) e per la correzione di anomalie congenite come i setti uterini, che possono interferire con la gravidanza.

Viene anche utilizzata per effettuare biopsie mirate in caso di sospetto tumore endometriale.

Come viene eseguita

L’isteroscopia operativa si svolge in ambiente sterile, sotto la supervisione di specialisti in ginecologia.

Può essere eseguita con anestesia locale, spinale o generale, a seconda della complessità dell’intervento e delle necessità della paziente.

La procedura inizia con l’introduzione dell’isteroscopio attraverso la vagina e la cervice, fino a raggiungere la cavità uterina.

Per migliorare la visibilità, l’utero viene delicatamente disteso con una soluzione liquida o gas specifico.

Una volta ottenuta un’adeguata visualizzazione, il medico utilizza strumenti chirurgici miniaturizzati per eseguire il trattamento necessario, che può includere la rimozione di polipi, la resezione di miomi o l’eliminazione di sinechie.

L’intervento ha una durata variabile tra 30 e 60 minuti, in base alla patologia trattata.

La maggior parte delle pazienti può tornare a casa il giorno stesso, con un periodo di osservazione post-operatoria di alcune ore.

I benefici dell’isteroscopia operativa

L’isteroscopia operativa offre numerosi vantaggi rispetto alle procedure chirurgiche tradizionali, migliorando significativamente l’esperienza della paziente e la sua ripresa post-operatoria. Tra i principali benefici, si evidenziano:

  • assenza di incisioni esterne e cicatrici;
  • minore dolore post-operatorio rispetto alla chirurgia tradizionale;
  • tempi di recupero molto brevi;
  • possibilità di trattare più condizioni in un’unica seduta;
  • minori rischi di complicanze rispetto alla chirurgia addominale.

Questa tecnica consente anche un miglior monitoraggio delle condizioni uterine, permettendo di effettuare diagnosi più precise e trattamenti più mirati.

La convalescenza dell’isteroscopia operativa

Il decorso post-operatorio dell’isteroscopia operativa è generalmente ben tollerato e privo di complicanze rilevanti.

Dopo l’intervento, la paziente può avvertire crampi uterini lievi o moderati e perdite ematiche leggere, che tendono a risolversi nel giro di pochi giorni.

Per favorire un recupero ottimale, è importante seguire alcune precauzioni:

  • evitare sforzi fisici intensi nei giorni successivi alla procedura;
  • non avere rapporti sessuali per almeno una settimana per ridurre il rischio di infezioni;
  • monitorare eventuali sintomi anomali come febbre alta o sanguinamenti abbondanti;
  • assumere, se necessario, antidolorifici per ridurre eventuali fastidi post-operatori.

Nella maggior parte dei casi, le pazienti possono riprendere le attività quotidiane entro 48-72 ore.

Possibili rischi e complicanze

Sebbene l’isteroscopia operativa sia considerata una procedura sicura, esistono alcune complicanze potenziali.

Il rischio di infezione uterina è basso, ma è importante seguire le indicazioni del medico per prevenire eventuali problematiche. In rari casi, si possono verificare perforazioni uterine o sanguinamenti più abbondanti del previsto, che richiedono un intervento medico tempestivo.

Inoltre, alcune pazienti potrebbero sperimentare reazioni avverse ai fluidi utilizzati per distendere la cavità uterina, con conseguente squilibrio elettrolitico.

Tuttavia, questi eventi sono rari e la procedura è generalmente ben tollerata, con un rischio molto basso di complicanze gravi.