fibroscan milano
10 Giugno 2025

Il Fibroscan: cos’è, a cosa serve, come si svolge e come prepararsi

Il Fibroscan è un esame diagnostico non invasivo che consente di valutare in modo rapido e indolore lo stato di salute del fegato.

Conosciuto anche come elastografia epatica transiente, questo test misura la rigidità del tessuto epatico e l’eventuale presenza di steatosi (accumulo di grasso nel fegato), condizioni che possono indicare fibrosi o cirrosi epatica.

Negli ultimi anni, il Fibroscan ha rivoluzionato il monitoraggio delle malattie croniche del fegato, offrendo un’alternativa affidabile alla biopsia epatica, che fino a poco tempo fa era l’unico metodo diretto per valutare lo stato del fegato.

Il Fibroscan

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Il Fibroscan è uno strumento diagnostico simile a un ecografo, ma dotato di una sonda speciale che invia onde elastiche attraverso il fegato.

Queste onde misurano la rigidità del tessuto epatico: un fegato sano è morbido e flessibile, mentre un fegato fibrotico risulta più rigido.

L’esame fornisce due parametri fondamentali:

  • il grado di fibrosi, espresso in kilopascal (kPa);
  • il grado di steatosi, valutato tramite il parametro CAP (Controlled Attenuation Parameter), che misura la quantità di grasso presente nel fegato.

A cosa serve il Fibroscan

Il Fibroscan è utile per monitorare o diagnosticare varie patologie epatiche, soprattutto in fase precoce, quando i sintomi possono essere assenti o poco specifici.

Tra le principali indicazioni:

  • epatite virale cronica (epatite B o C);
  • steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e steatoepatite (NASH);
  • fibrosi epatica in pazienti con abuso cronico di alcol;
  • cirrosi in fase iniziale o avanzata;
  • monitoraggio dell’efficacia terapeutica in caso di trattamenti antivirali o epatoprotettivi.

Grazie alla sua semplicità e rapidità, l’esame può essere ripetuto periodicamente per tenere sotto controllo l’evoluzione della malattia o i miglioramenti in seguito a terapie o modifiche dello stile di vita.

Come si svolge l’esame

L’esame viene eseguito in ambulatorio, dura in media 10-15 minuti e non è doloroso.

Il paziente viene fatto sdraiare sulla schiena con il braccio destro sollevato sopra la testa.

Il medico applica del gel sulla zona del fianco destro e posiziona la sonda del dispositivo in corrispondenza del fegato.

La sonda invia onde meccaniche che attraversano il fegato e analizza la velocità con cui si propagano.

Più il tessuto è rigido, più le onde si muovono velocemente, indicando la presenza di fibrosi.

Preparazione per il Fibroscan

La preparazione per il fibroscan consiste principalmente nel presentarsi a digiuno.

Per ottenere risultati affidabili è raccomandato:

  • non mangiare né bere per almeno 3-6 ore prima dell’esame;
  • evitare il consumo di caffè, alcol o cibi pesanti il giorno dell’esame;
  • non assumere integratori o farmaci senza indicazione medica, se non strettamente necessari.

Il motivo del digiuno per il fibroscan è legato alla possibile variazione dei valori epatici dopo i pasti, che potrebbe alterare la misurazione della rigidità del fegato.

Non richiede, quindi, esami del sangue preliminari né procedure invasive.

Il Fibroscan epatico fa male?

Il Fibroscan è un esame non invasivo, indolore e privo di effetti collaterali.

A differenza della biopsia epatica, che richiede anestesia locale e prelievo di tessuto, il Fibroscan non comporta rischi significativi.

Può essere effettuato anche in pazienti anziani, donne in gravidanza o bambini, sempre sotto valutazione medica.

Il test non emette radiazioni e può essere ripetuto nel tempo per monitorare i cambiamenti dello stato epatico.

Quando è consigliato il Fibroscan

Il medico può prescrivere un Fibroscan epatico in diverse situazioni cliniche:

  • in presenza di transaminasi alterate persistenti;
  • in soggetti obesi o con sindrome metabolica;
  • se si sospetta una steatosi epatica non alcolica;
  • nei pazienti con epatite cronica virale già diagnosticata;
  • per controllare lo stato del fegato in chi assume farmaci epatotossici a lungo termine;
  • in ex consumatori di alcol con sospetto danno epatico.

Spesso il Fibroscan è abbinato ad altri esami epatici (ecografia, esami del sangue o marcatori fibrotici) per una diagnosi completa.

Fibroscan e altri esami: quando serve la biopsia

In molti casi, il Fibroscan riesce a fornire informazioni sufficienti sul grado di fibrosi epatica.

Tuttavia, nei pazienti con dati ambigui, patologie epatiche miste o discordanza tra esami, il medico può ancora decidere di eseguire una biopsia epatica per una valutazione istologica precisa.

La biopsia resta indicata in caso di:

  • Fibroscan con valori al limite;
  • necessità di valutare infiammazione attiva;
  • sospetto di malattia autoimmune o epatopatie rare.

Il Fibroscan è quindi uno strumento di primo livello, ma può essere parte di un percorso diagnostico più ampio.